IL GIORNO PRIMA

8 agosto ‘09

Ascolto di un’attesa e silente ripasso delle attese

Valigia di prudenza e zainetto delle imprese

Remoto fragore che deflagra nel cuore:

L’ansia dell’ignoto di un cronista viaggiatore!

 IN VIAGGIO

9 agosto ‘09

Consumati rituali di svogliati spostamenti

Come polli ingrassiamo sulle batterie degli aerei

KUTA

Bali, 11 agosto ‘09

La spiaggia è occupata dai surfisti australiani

con veline balinesi e una birra tra le mani…

Io ho lenito dentro un’onda

la mia sete di libertà

KUTA (2)

Bali, 11 agosto ‘09

Io mi chiedo dove stia l’artificio nei tuoi occhi

languida cerbiatta d’oriente:

fori che s’incantano a fissare la mia barba

che risalta su di un viso così stanco

fari che strabuzzano sul mio sedere bianco

che risalta sulla schiena di colore

io mi chiedo dove sia il tuo raggiro

docile mandorla in amore

che mi stringi tra le braccia tra gli specchi di una stanza:

sono certo che si tratti di un miraggio

se di nuovo dopo un primo capogiro

tu mi inviti a riprendere la danza

a ripetere il massaggio…

Più tardi, spogliato di voglie e vestito di pelle

detergo le mie spoglie nel mare bollente

e dentro a un acquario di stelle

brindo ad un viaggio in oriente

TANA TORAJA

Sulawesi, 13-15 agosto ‘09

Dolce visione di risaie fiammanti

di arcane grotte rupestri

di case dai tetti svettanti

degli occhi luccicanti dei bambini

e lo sguardo severo degli anziani

del popolo intero riunito

nel sangue di antiche cerimonie…

Qui la cultura si adatta alla natura

e la semplicità ci appare

un’arcaica verità

IN PULMINO

16 agosto ‘09

Gli occhi semiaperti, si chiudono alla mente

scorci di presente

che più non rivedrò

squarci di passato

Gli occhi semichiusi, si aprono alla mente

che più non rivivrò

PASAR NGASEM

Yogyakarta (Java), 17 agosto ‘09

L’accetta che calava

e l’urlo straziato del coniglio presago

e il sangue che colava

dal bordo del machete

dal collo macellato

 BOROBUDUR

Java, 18 agosto ‘09

1, 10, 100, 1000

i turisti salgono sul tempio

ed ascendono a me

Buddha occidentale

seduto ad ammirare un’alba che non c’è

ma un crepuscolo bigio

color del fumo e del cemento

come il tempo in cui viviamo

che di certo non è simile all’aurora

ma neppure più assomiglia ad un tramonto

SARANGAN

Java, 18 agosto ’09

Cipressi alternati a ripetitori

e nuvole basse, sui fianchi di un lago assonnato

vessillo della pace

emblema del riposo

ed io che sorseggio una tazza di tè

sfatto dall’ultimo viaggio

A un tratto, la nenia di un muezzin sferza l’aria

e chiama a raccolta il paesaggio

MADRAKARIPURA

Java, 20 agosto ’09

Spruzzi d’acqua e sprizzi di energia

sul corpo mio malato

in bilico tra i massi

poggiandomi a una guida

guadando la corrente

spruzzi d’acqua e sprazzi di euforia

e il corpo mio è sanato!

Più in alto, sul bordo del cielo

il torrente si tuffa nell’aria…

L’acqua prosegue il suo corso

sa dove andare

ed io, incantata formica

la osservo passare

KAWAH IJEN

Java, 21 agosto ’09

Turchese precipizio

baratro di pace

abisso superno

I tuoi son respiri di zolfo

e l’acqua celeste tua sgorga

dalle viscere dell’Inferno

LEGIAN

Bali, 21 agosto ’09

Reduce da un altro spostamento

son sceso stasera a tentoni

per rendervi omaggio

eroici caduti sul campo

di battaglia edonista

tra i quali un piccino

Sbironi” italiano

martire dell’Odio Inumano

Le sere, i ragazzi continuano a raccogliersi qui

i locali scoppiano di giovani

ed io li mitraglio di foto, a loro e ai caduti

per serbarne il ricordo

un souvenir

AMED

Bali, 24 agosto ’09

Seduti sul tronco di una palma

ci adagia il riflusso del mare…

A destra, la spiaggia si staglia e si perde alla vista

a sinistra, il riflesso del mare ci abbaglia…

Poi, il dono inaspettato

di un umido corallo

Poi, l’accenno delicato

a un timido sigillo

IN AEREO, SULLA VIA DEL RITORNO

30 agosto ’09

Fabio, mi è sempre costato fatica

scrivere sull’amicizia

(ignoro per quale mistero)

ma proverò a dedicarmici ora

per te, amico avventuriero

Per te, compagno e condottiero

della “legio indonesiana”

con cui ho varcato ogni guado o passaggio

in queste febbrili giornate di viaggio

con cui ho diviso il medesimo tetto

e a volte ho dormito nell’unico letto

giocando finanche ad essere amanti

per fare sorridere un po’ tutti quanti

io e te, per quanto diversi

abbiamo per un attimo respirato

il soffio di quell’antica comunione

che affasciava gli uomini tra loro

in un remoto passato

prima che trionfasse l’era dell’individuo:

la tronfia solitudine

di quest’io consumato

Chissà… è forse questo il linguaggio dei popoli antichi

il sentimento che univa gli ittiti, i maya

è forse questo il retaggio dei nostri padri

l’insegnamento che ci viene dai toraja

E’ giusto un attimo, un soffio… raro

che certo sarà svaporato

non appena faremo rientro

– ciascuno per suo conto –

nel nostro recinto abituale:

il nostro labirinto razionale

e razionato

E’ stato un attimo, amico caro

è stato bello finché è durato

AEROPORTO DI DUBAI

30 agosto ‘09

Il mio gruppo si raccoglie nell’ultimo appello

e poi mesto, rompe le righe

Ma un drappello già riprende l’avventura

inoltrandosi nell’arabo confine:

come a dirci che è una legge di natura

e che il breve viaggio umano mai avrà fine